Incontro e dibattito con esponenti del movimento No Tav, No Expo, No Tem e No Pedemontana – Brugherio, 10 luglio

Venerdì 10 luglio interverremo alla serata di approfondimento sulle grandi opere inutili organizzato dalla Festa di Liberazione 2015 Monza Brianza presso l’Area Feste di Brugherio. Con noi interverranno Nicoletta Dosio del movimento No Tav e Massimo Gatti: si parlerà di Tav, Tem, Expo e Pedemontana.

Davanti allo scempio a cui assistiamo quotidianamente anche in Martesana è importantissimo creare rete e unire le lotte sul e del territorio per creare una sola grande opera: la nostra resistenza a un modello di sviluppo che non ci piace.

Segnaliamo altre due serate dove si parlerà del nostro territorio:
– giovedì 16 luglio dibattito “Per un rilancio del Parco Est delle Cave e contro l’ampliamento di nuovi centri commerciali” dove interverranno Massimo Gatti, Pietro Mezzi e i rappresentanti del Forum Ambiente Metropolitano Parco Est delle Cave;
– sabato 18 luglio dibattito “Per un movimento antifascista e antirazzista oggi” a cura di Memoria Antifascista, con Saverio Ferrari e Walter Boscarello.

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[Dai lavoratori Star in lotta] Cronaca di una giornata di lotta

Il giorno 24 Giugno 2015 presso l’Agenzia Regionale Istruzione Formazione Lavoro ARIFL si è conclusa con un mancato accordo la procedura di mobilità relativa a 9 licenziamenti nonostante i reiterati tentativi della Regione Lombadia.
La quasi totalità dei dipendenti di Agrate B.za ha partecipato allo sciopero di 8 ore proclamato da ooss e rsu, e una folta rappresentanza ha partecipato alle iniziative di lotta e sensibilizzazione, con un colorato ed arrabbiato gruppo di lavoratori, simpatizzanti della Martesana e anche i lavortori della Jabil, hanno presidiato davanti ad ARIFL, volantinato nella piazza dei nuovi palazzi della regione e manifestato davanti ai negozi aperti da STAR in occasione di EXPO.
Come lavoratori continueremo a sostenere che qualità del prodotto alimentare,rispetto dei diritti ed occupazione sia un fine unico da perseguire.
…e continueremo a sostenerlo convocando un tavolo istituzionale fra noi RSU/OOSS/GB Foods, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, che ci auspichiamo si realizzi nel mese di,Luglio.
Continueremo le nostre mobilitazioni, affinchè facciano uscire dall’angolo le vere responsabilità di questa dirigenza aziendale.

un lavoratore star

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mesi

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Depo libero, Kurdistan libero.

Riportiamo e condividiamo il comunicato del collettivo Tanaliberatutti su Depo, compagno di Treviglio in stato di fermo ad Erbil per aver voluto portare la sua solidarietà concreta al popolo curdo e alla sua lotta per l’autodeterminazione e la libertà. Per Depo libero, per un Kurdistan libero.

SOLIDARIETA’ AL COMPAGNO DEPO

Come ormai molti sanno, in Siria è in corso un conflitto aperto su larga scala che vede parecchie e differenti forze in campo. Così come in Iraq. Ciò che si sa meno invece è che all’interno di Siria e Iraq, ma anche Turchia e Iran, si estende una porzione di territorio, il Kurdistan, la cui esistenza viene rivendicata da anni da tutto il popolo curdo seppur con approcci differenti tra le sue varie “anime”. Nel 2011 in uno di questi stati, la Siria, si sviluppa un conflitto in funzione anti-Assad (governatore siriano al potere dal 2000), i gruppi ribelli che ne fanno parte vengono promossi ed aiutati, nella loro funzione, dai governi occidentali d’Europa e dagli Stati Uniti. I nostri media hanno sempre parlato di “primavera siriana” contro la tirannia.

Oggi tutti sappiamo che i gruppi che si imposero alla guida di tali rivolte altro non erano che gruppi appartenenti alla galassia dell’islamismo radicale siriano e di altri stati del medio oriente: tra questi l’IS (Stato Islamico). Inutile dire che il popolo curdo che vive nella regione del Kurdistan siriano si è trovato coinvolto in tale processo. Coerenti con la loro esperienza politica di lotta e di autodeterminazione (nei confronti degli stati occupanti), questa parte di popolo ha messo in campo la più efficace resistenza agli attacchi dell’ISIS, imponendosi, anche agli occhi del mondo occidentale, come baluardo della resistenza allo Stato Islamico e all’imperialismo in medio oriente.

È in questo contesto che si sviluppa la resistenza della città di Kobane (divenuta simbolo anche per il suo interesse strategico) e della regione del Rojava (cantoni di Czire, Kobane e Afrin) e la lotta delle fazioni curde che controllano quei territori, tra i quali YPG e YPJ.
È qui che si sviluppa la rete di solidarietà alla parte di popolo curdo impegnato nel fronteggiare l’avanzata dell’ISIS per poter difendere il proprio progetto di autodeterminazione. Solidarietà portata esclusivamente da persone, lavoratori e studenti, in tutti i modi a loro possibili spesso anche rischiando in prima persona. Questi provengono da vari stati del mondo e portano quotidianamente il loro sostegno a quella esperienza, sia con iniziative sul posto che nei propri stati d’appartenenza. Riteniamo importante il lavoro svolto da questi volontari internazionali. Anche perché quella parte del popolo curdo non viene sostenuta in altro modo, ma anzi viene osteggiata dai governi: è noto, ad esempio, come il governo Turco cerca in tutti i modi di impedire lo svilupparsi del progetto politico nel Rojava e della sua resistenza, e quindi il passaggio di chiunque voglia avvicinarsi a quell’area. Riteniamo importante e giusto che ci sia chi porta sostegno alla rivoluzione del Rojava ed alla sua lotta contro lo Stato Islamico.

Un’altra cosa ci preme sottolineare: ossia il carattere internazionalista di questo sostegno. Non ci sembra affatto strano che lavoratori e studenti che si impegnano quotidianamente nel territorio dove vivono, cerchino anche di portare un contributo alla lotta dei lavoratori e dei popoli oppressi di tutto il mondo.
D’altronde chi lotta per un miglioramento delle proprie condizioni di lavoro e di vita in generale, chi si impegna nelle lotte per il diritto alla casa, sul posto di lavoro e per un differente modello di gestione del territorio, non fa altro che tentare di portare avanti politiche dal basso che facciano gli interessi della classe lavoratrice. Non si può nascondere come sempre più spesso questi interessi non coincidano affatto con quelli invece delle classi dirigenti. I lavoratori sono sfruttati ed in lotta in tutto il mondo. La solidarietà tra i lavoratori di popoli diversi è normale e necessaria, com’è giusto e necessario che i lavoratori esprimano la propria solidarietà con tutti i popoli oppressi impegnati in una lotta per una giusta causa.

Vista quindi l’importanza della solidarietà internazionale, non possiamo che esprimere il massimo sostegno al nostro compagno Depo, partito come molti altri a dare sostegno alla popolazione del Rojava, che attualmente sappiamo essere ferito e in stato di fermo nella città di Erbil (capoluogo del Kurdistan iracheno) a seguito di vicende non ancora comprovate. Molte sono le informazioni non chiare al riguardo in quanto non si ha una comunicazione diretta con lui, pertanto altre informazioni spesso contraddittorie passate dai canali mediatici sono da ritenere non attendibili.

Chiediamo a gran voce la sua liberazione immediata e il suo rientro in Italia senza ulteriori conseguenze.

Collettivo Tana Libera Tutti (Treviglio, BG)

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[dalla stampa] Brugherio – La Candy annuncia 340 esuberi a Brugherio

Dal “Giorno”, 29 giugno 2015, Fabio Lombardi

“La Candy ha annunciato 340 esuberi nello stabilimento di Brugherio”. L’annuncio choc è arrivato ieri sera da Pietro Occhiuto segretario della Fiom Cgil Brianza. “Una scelta che per noi sembra tanto l’anticamera della chiusura dell’ultimo stabilimento, dove lavorano 500 operai per altro in contratto di solidarietà da un paio d’anni, italiano del gruppo”, ha aggiunto il sindacalista a commento di un comunicato diffuso ieri da Fim Cisl, Fiom Cgil e Rsu aziendali.
“Due ore di sciopero e presidio davanti ai cancelli, da effettuarsi domani 30 giugno. E’ questa la risposta, assunta quest’oggi dalle assemblee dei lavoratori, che la RSU di Candy assieme a Fim Cisl e Fiom Cgil hanno dato contro il piano annunciato dalla Candy Hoover Group di riorganizzazione dello stabilimento di Brugherio che comporterà, sempre secondo l’azienda, un esubero di 340 persone”, spiega il comunicato.
“La Direzione Aziendale – prosegue la nota sindacale – nell’incontro tenuto lo scorso 23 giugno in Confindustria di Monza e Brianza, ha annunciato un piano di ristrutturazione che la delegazione sindacale ha giudicato irricevibile. Ridurre così drasticamente la forza lavoro equivale a dire che si sta mettendo in atto un reale disimpegno del Gruppo rispetto al sito produttivo di Brugherio. I lavoratori riuniti oggi in assemblea hanno lanciato un messaggio chiaro: non è accettabile che la soluzione più facile sia, ancora una volta, una nuova dichiarazione di esuberi. Per questo motivo domani 30 giugno ci sarà una prima forma di mobilitazione proclamando 2 ore di sciopero per ogni turno di lavoro tenendo, contemporaneamente, dalle ore 8 alle 10, un presidio di lavoratori davanti i cancelli”.
Dall’azienda, contattata, per il momento bocche cucite. “Un annuncio che arriva allo scadere di due anni di contratti di solidarietà”, dice Occhiuto. Nel settembre del 2013, al fine di scongiurare 120 licenziamenti, sindacati e azienda avevano siglato un’intesa che prevedeva la solidarietà per 2 anni.
Proprio nel 2015 Candy ha celebrato il 70° di fondazione. Un anno difficile nel quale è scomparso il presidente onorario Peppino Fumagalli creatore, nel primo dopoguerra, della prima lavatrice italiana. Una multinazionale in grado di costruire 6,3 milioni di elettrodomestici nel mondo nel 2014 di cui però solo 450mila lavatrici in Brianza. Il Gruppo Candy controlla anche i marchi Hoover, Iberna, Jinling (Cina), Rosières, Susler (Turchia), Vyatka (Russia), Zerowatt, Baumatic con 5.300 addetti nel mondo e 8 centri produttivi in Europa, Turchia e Cina con 50 consociate. Nella sede di Brugherio, oltre ai 500 operai, attualmente lavorano altri 400 fra impiegati, ingegneri e tecnici in quello che è il quartier generale del Gruppo.

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Di fianco alle lavoratrici e ai lavoratori della Star in lotta

Mercoledì 24 giugno il nostro territorio sarà toccato da un’altra importantissima giornata di mobilitazione contro l’abrogazione dei più basilari diritti dei lavoratori. A scendere in piazza saranno le lavoratrici e i lavoratori della Star, ditta brianzola assorbita dalla multinazionale spagnola Gallina Blanca, che ha sede ad Agrate Brianza contro i licenziamenti e il rinnovo del contratto aziendale.

I lavoratori e le lavoratrici manifesteranno mercoledì 24 giugno dalle h 10.00 davanti alla sede di Arifil (Sede regionale per l’ istruzione, la formazione ed il lavoro) a Milano, in via Taramelli. Dopo il presidio, si svolgerà un corteo fino al Temporary Shop Expo Star, in Corso Garibaldi, 65.

Durante la manifestazione, all’interno della sede di si discuterà di altri 9 licenziamenti per l’azienda di Agrate Brianza. Negli ultimi sei mesi, fanno sapere Fai, Flai e Uila Monza Brianza, sono stati lasciati a casa 30 lavoratori: dal 2007 ad oggi hanno perso il lavoro il 50% delle persone che lavorano in Star.

“Stiamo rinnovando il contratto aziendale – fanno sapere i sindacati – Vogliono abrogare i nostri diritti: vogliono premiarci economicamente solo se non ci si ammala più. Noi vogliamo un piano industriale che dia lavoro.”
Il direttore del personale ha il solo compito di spazzare via il sindacato dalla fabbrica, ridurre i diritti conquistati in 50 anni di contrattazione e di proseguire con lo svuotamento del sito, che ad oggi è sfruttato solo per il 25%.

L’ultimo sciopero lo scorso 26 marzo quando i dipendenti avevano bloccato l’uscita dell’autostrada A4, sempre per chiedere uno stop ai continui licenziamenti.

Così come per la Jabil, la Dielle, Ikea è importantissimo portare solidarietà attiva alle lavoratrici e ai lavoratori, i primi a pagare a causa della crisi. Unire le lotte è necessario!

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Jobs act: che cos’è, da dove arriva, quali interessi rappresenta

5 giugno 2015

Giovedì 18 giugno Martesana Libera in collaborazione con l’Assemblea di Scienze Politiche di Milano ha organizzato una serata per parlare dei cambiamenti che stanno avvenendo nel mondo del lavoro e delle risposte delle lavoratrici e dei lavoratori.

Presenteremo l’opuscolo “No Jobs Act – Documento d’analisi sul piano di governo in materia di lavoro. Che cos’è, da dove arriva e quali interessi rappresenta”, scritto dall’Assemblea di Scienze Politiche, nato con la volontà di capire sia i cambiamenti messi in atto dal Jobs Act sia le reali motivazioni per cui vengono portate avanti questo genere di riforme.

Interverranno le lavoratrici e i lavoratori in lotta del territorio, che negli ultimi anni hanno reagito a licenziamenti, delocalizzazioni, tagli indiscriminati, riduzioni dei salari, peggioramento dei contratti

Infine, presenteremo un contributo video realizzato dal nostro collettivo durante lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori Ikea del 13 giugno scorso, durante la nostra partecipazione al presidio fuori dal negozio di Carugate per portare sostegno e solidarietà a chi ha deciso di scioperare contro la cancellazione dei premi produzione e delle maggiorazioni per il lavoro durante le domeniche e i giorni festivi.

Appuntamento giovedì 18 giugno h 21.30 presso l’Area di Carugate (Via G. Garibaldi 26).

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La solidarietà è un’arma: usiamola!

5 giugno 2015

Il territorio della Martesana, negli ultimi decenni, si fa palcoscenico di prova nel gioco degli interessi delle grandi aziende. Gli strumenti ormai rodati sono quelli delle cooperative, dei centri commerciali e delle grandi distribuzioni, come Ikea, che basano i loro profitti sullo sfruttamento del lavoro.

Anche nel caso della TEM (la Tangenziale Est Esterna di Milano) abbiamo visto i diritti dei lavoratori calpestati, insieme alla vita di un operaio, finita a causa della mancanza di misure di sicurezza.

Vediamo come il nostro territorio si inserisca in un contesto più ampio, dove la legge del profitto è sempre la stessa: erodere diritti e salari per garantirsi sempre più ricchezza, abbassare i prezzi e mettere in difficoltà la concorrenza, il tutto sulla vita dei lavoratori e delle loro famiglie.

Per quanto sia evidente che nessuna azienda scappi da questa spirale al ribasso, molti sono portati a credere che alcuni marchi ne siano miracolosamente estranei.

Una di queste aziende magiche è Ikea, il marchio svedese del mobile che fa della sostenibilità ambientale e delle “coccole” ai dipendenti motivo di vanto e pubblicità. Eppure è proprio Ikea che,fatto tesoro della lezione di Marchionne, in questi giorni ha minacciato di disdettare unilateralmente il contratto integrativo a partire dal 1° settembre se i sindacati non dovessero dimostrarsi pronti ad accettare tutta una serie di istanze peggiorative per i lavoratori.

E’la prima volta in 25 anni che Ikea Italia decide di rompere le relazioni sindacali minacciando di stralciare il contratto di secondo livello applicato a circa 6000 dipendenti. Se così dovesse essere si calcola che i già poveri salari crollerebbero in una botta sola del 18-20% a causa della forte riduzione della maggiorazione domenicale e festiva e dell’abolizione del premio di produzione.

Di fronte ad un simile attacco i sindacati e i lavoratori si stanno mobilitando. Tutti i punti vendita sono in agitazione, già diversi negozi hanno fatto scioperi, ma ora gli occhi sono puntati su sabato 6 giugno, giornata di mobilitazione coordinata e ci auguriamo massiccia di tutti i negozi.

Martesana Libera, in qualità di collettivo politico anticapitalista,consapevole di come il Capitale utilizzi i periodi di crisi per ristrutturare i rapporti economici tra le classi, erodendo salari e diritti in modo da tornare ad essere competitivo sul mercato mondiale, non può che schierarsi con forza dalla parte dei lavoratori, cercando di diventare un tassello di quella solidarietà di classe indispensabile per mettere in difficoltà un colosso come la multinazionale svedese. E allora ben vengano i boicottaggi, ma venga soprattutto la solidarietà, l’appoggio e la presenza di tutte e tutti alle lotte concrete dei lavoratori.

Sabato 6 giugno portiamo la nostra solidarietà agli scioperanti!

Alle ore 10,00 ci troviamo davanti al negozio Ikea di Carugate.

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Ancora una volta No Tem. La Tem uccide: passiamo al contrattacco!

29 aprile 2015

Ancora una volta NOTEM!

Ci siamo, manca poco all’inaugurazione della TEM, un’opera legata ad Expo che avrebbe dovuto risolvere insieme alla Bre.be.mi. il traffico di entrata ed uscita da Milano, un’opera che sarebbe dovuta essere finanziata completamente da privati, un’opera strategica nel cuore economico dell’Italia. Sarebbe dovuta essere. Avevamo ragione noi, oggi abbiamo le prove, si tratta di un’opera che ha devastato la nostra terra e la nostra salute, portato via il lavoro a centinaia di agricoltori, espropriato case di famiglie costrette a lasciare il luogo dove sono vissute vedendo crescere i propri figli e nipoti, un’opera pagata da tutti noi centinaia di milioni di euro grazie al finanziamento a fondo perduto dei vari governi che si sono susseguiti.
Una strada che è costata la vita a un ragazzo di 21 anni, Klodian Elezi, operaio caduto da una impalcatura di 10 metri nei cantieri a Pessano con Bornago, una vita che non vale nulla, dimenticata da tutti, un fatto che può succedere quando il tempo stringe e non importa la qualità del lavoro, la sicurezza e il benessere di chi lavora, l’importante è fare presto.
Chiaro e tangibile è il fallimento della cugina Bre.be.mi.: niente traffico, assenza di servizi e costi troppo elevati, le stesse cose previste per la TEM. Spesso ci si dimentica che queste sono le strade del profitto, inutili per chi guida ma ottime per mafia e speculazione, non per caso sotto il cemento sono stati trovati rifiuti tossici, scoperti appalti truccati, cantieri non in regola ma i lavori sono sempre proseguiti.
Il 16 maggio verrà tagliato il nastro di questa grande opera, e tutto questo non importerà più perché ormai la strada è fatta e le pance sono piene, non le nostre. Per questo chiamiamo a raccolta tutti per una grande mobilitazione perché la TEM non deve essere inaugurata, ma smantellata.
Per Klodian, per gli agricoltori, per i contadini, per la vita di tutti noi.

Sabato 16 maggio:

dalle ore –> 10:30 volantinaggio al mercato di Gessate e controinformazione in un comune soffocato dalle esalazioni tossiche provenienti dal cantiere della TEM.

Ore –> 14.30 appuntamento alla metropolitana di Gorgonzola per una grande marcia popolare contro la TEM a piedi, in bici coi trattori e tutti gli i mezzi eco sostenibili

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Tri Di’ De Martesana: tre giorni di socialità, lotta e riapproprazione

29 aprile 2015

TRI DI’ DE MARTESANA
SOCIALITA’ LOTTA RIAPPROPRIAZIONE

Vocazione agricola, manifatturiera e industriale, la Martesana per secoli è stata zona capace di generare lavoro, produttività, ma anche socialità, conflitto e Resistenza con le sue Case del Popolo, i suoi circoli e i Dopolavoro o con presidi di lotta operaia come alla Jabil e alla Dielle. Ad osservarla ora sembra impossibile che tanta vitalità abbia animato un territorio che oggi agonizza, predato dagli speculatori che col cemento e le grandi opere si stanno arricchendo alle spalle di una popolazione che pare incapace di reagire.
Vediamo sorgere attorno a noi inutili lingue di asfalto, come le Bre.Be.Mi. e la TEM, che porteranno nuovo traffico, nuovo inquinamento e nuovi capannoni destinati a rimanere vuoti o a generare sfruttamento tramite l’uso indiscriminato delle cooperative.
Osserviamo le prospettive lavorative dei giovani e non solo ridotte alla frustrante speranza di ottenere un lavoro determinato, precario e sottopagato in uno dei tanti mostri commerciali che si stanno dando battaglia a suon di ampliamenti e nuove aperture. Sempre più mastodontici e sfacciati, i Carosello, Auchan, Acquario, Ikea, Corti Lombarde, Galeries Lafayette, ecc. utilizzano il nostro territorio alla stregua di un campo di battaglia per fronteggiarsi in una guerra milionaria di cui, a noi popolo, non rimangono che le briciole, mentre al commercio al dettaglio e alla storica socialità di paese, non resta che perire.
E poi industrie che chiudono, speculazioni edilizie che tirano su palazzi destinati a restare inabitati, mentre famiglie intere vengono sfrattate o vivono senza una casa. E ancora, collinette con sotterrati rifiuti tossici (come a Melzo) e un’aria sempre più inquinata e irrespirabile, con drammatiche ricadute dal punto di vista della salute.

Ma in un quadro dalle tinte tanto fosche c’è ancora chi non è disposto a piegare la testa e a dare per scontato che non ci siano alternative percorribili.
C’è chi critica il sistema di sviluppo che ha generato tutto questo e pretende di riprendere possesso del proprio territorio e del proprio futuro, insieme.
A tal fine abbiamo bisogno di conoscerci, confrontarci e stimolare sapere e idee. Per questo vogliamo tessere percorsi di lotta collettiva e di riappropriazione del territorio.

Per tutte queste ragioni ti invitiamo a partecipare a “Tri Di De Martesana”, la tre giorni dedicata alla difesa del nostro territorio.
Uniti possiamo fare molto.

# TRI DI DE MARTESANA

# Venerdì 15 maggio @ Area (Carugate) – Socialità –
Aperitivo, cena popolare & musica.
– ore 19.00: spritzparty!
– ore 20.00: cena popolare di sostegno al collettivo Martesana Libera
– ore 21.00: Generazione Co.Co.Pro (funky stila) live
link: https://www.facebook.com/events/825482347489086/

# Sabato 16 maggio @ Gessate & Gorgonzola – Lotta –
– ore 10.30: volantinaggio informativo al mercato di Gessate
– ore 14.30: ritrovo alla metropolitana di Gorgonzola per un corteo cittadino per dire NO alla devastazione del territorio, delle nostre vite, del nostro futuro
link: https://www.facebook.com/events/369360369932801/

# Domenica 17 maggio @ Parco Increa (Brugherio) – Riappropriazione –
Una giornata dedicata allo sport popolare per conoscere il nostro parco e viverlo in maniera intelligente e consapevole
– ore 14.00: tornei di calcetto 5vs5, pallavolo 3vs3, allenamenti collettivi di boxe con le palestre popolari antifasciste di Monza, Milano e Segrate
– ore 15.00: biciclettata per il Parco Est delle Cave, per conoscerlo e viverlo
– ore 19.00: conclusione della giornata
link: https://www.facebook.com/events/830691627010240/

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29 aprile 2015: Milano ama la Libertà

26 aprile 2015

Come Martesana Libera, collettivo antifascista, partecipiamo alle mobilitazioni lanciate contro la vergognosa presenza dei ratti fascisti calati a Milano per commemorare i 40 anni della morte di Ramelli.

Diamo inizio alle 5 giornate di Milano con un corteo antifascista che si snoderà per la città: appuntamento h 19 @ Metro di Cologno Nord per andare tutte e tutti insieme in corteo.

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